Milano, 8 ottobre 2024 - La sicurezza non è mai troppa, specialmente quando si tratta di aziende che gestiscono un’incredibile quantità di dati, anche sensibili, in un’epoca in cui attività malevole e furti di informazioni mettono a rischio interi business. I cyber attacchi sono in aumento e con la nuova Executive Cybersecurity Survey 2024, Capterra indaga su quanto le aziende italiane e internazionali siano attrezzate per prevenire, difendere e rispondere agli attacchi di cybersecurity.
La paura di attacchi di cybersecurity porta le aziende ad aumentare gli investimenti
La paura di poter essere vittime di un attacco di cybersecurity c’è, e si sente ancora più forte a causa dell’impiego dell’intelligenza artificiale da parte degli hacker per emulare voci, volti e immagini, così da superare i sistemi di sicurezza delle aziende. Il 94% degli intervistati teme infatti che l'intelligenza artificiale venga utilizzata per le frodi di identità biometrica. Per contenere questo rischio, il 64% delle aziende italiane ha aumentato gli investimenti in cybersecurity negli ultimi 18 mesi, ma sarà abbastanza? Nella classifica di tutti i Paesi intervistati, l’Italia si colloca infatti penultima, seguita solo dal Giappone, in merito all’aumento degli investimenti in questo campo.
I principali sistemi utilizzati dalle aziende italiane per proteggersi dai cyber attacchi
Per garantire la sicurezza della propria azienda dagli attacchi informatici, risulta che il metodo più ampiamente utilizzato è l’implementazione di sistemi di riconoscimento biometrico: il 75% delle aziende italiane utilizza dei sistemi di autenticazione biometrica per aumentare la sicurezza informatica; di questi, il 70% si ritiene soddisfatto, mentre il 18% estremamente soddisfatto. La rilevazione delle impronte digitali risulta essere il sistema di autenticazione biometrica più utilizzato nelle aziende italiane con una percentuale del 75%, seguito dal riconoscimento facciale per il 47% e il riconoscimento vocale per il 18%. In caso di violazione, il 96% dei rispondenti italiani dice che l’azienda per cui lavora dispone di un piano di risposta agli incidenti di cybersecurity, che sia esso formalmente documentato o meno.
I deepfakes mettono a rischio le barriere biometriche
I significativi passi avanti dell’intelligenza artificiale, e la sua diffusione ad un numero sempre maggiore di utenti, permette ai potenziali hacker di avere un altro asso nella manica, ovvero l’uso dei deepfakes, immagini, video e suoni creati dall’Intelligenza artificiale che imitano in maniera verosimile le caratteristiche di una persona reale. Per rimanere al passo con le nuove tecnologie e i nuovi metodi impiegati per mettere in atto attacchi informatici, le aziende italiane si stanno assicurando di partecipare a conferenze sulla cybersecurity (57%), organizzare sessioni regolari di formazione e sensibilizzazione (56%) e preparare degli esercizi di simulazione (50%).
Tenersi aggiornati su questi metodi permette alle aziende di prepararsi con gli strumenti e la vigilanza adeguati per prevenire questi attacchi.
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